Luoghi di interesse

· I Menhir

Tra i motivi d’interesse all’interno del paese va annoverato un cromlech, vale a dire una sorta di monumento di forma circolare costituito da un insieme di grandi pietre grezze - i cosiddetti “menhir”. Tale sito, osservabile all’ingresso del paese nei pressi della prima rotonda che s’incontra provenendo dalla Strada Statale n. 142 per Biella, è stato costituito di recente, collocando e spostando antichi massi la cui datazione  non è certa: molti menhir sono di epoca neolitica, ma la loro costruzione si protrasse fino all'età del bronzo e anche in epoche più vicine a noi (fino alle soglie del medioevo).  Suggestiva è l’ipotesi che si tratti di antichissimi megaliti eretti con lo scopo di essere utilizzati come mire per segnare il sorgere o il tramontare sulla sfera celeste di particolari oggetti astronomici quali il Sole ai solstizi, la Luna ai lunistizi e le principali stelle. La Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte ritiene che il complesso megalitico di Cavaglià di riferisca ad un’area sacra preromana; su almeno una decina di pietre si è potuta constatare la presenza di incisioni rupestri (una croce e una coppella probabilmente tardomedievali), oltre a tracce di lavorazione antica.

· La Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo

Proseguendo verso il centro paese si trova l’imponente parrocchiale di San Michele Arcangelo. La chiesa, assai vasta, sorse su progetto dell’architetto Filippo Castelli a partire dal sec. XVIII. Ad una sola, grande navata presenta sei cappelle laterali di notevoli dimensioni oltre la maggiore, tutte munite di balaustre in marmo; fu consacrata il 29 settembre 1798. Della chiesa primitiva resta il campanile, costruito con pietre verosimilmente tratte dai campi circostanti e risalente alla fine del secolo XVI. All’interno: coro rococò, abbellito con stalli lignei settecenteschi acquistati dal monastero di Santa Maria della Sala di Andorno Micca; pulpito in noce dei fratelli Tempia di Mortigliengo della fine del secolo XVII; orchestra scolpita da Giovanni Godone di Piverone nel 1819. Il fonte battesimale è dotato di cassa lignea poggiante su una vasca progettata da Alessandro Antonelli (il celebre architetto cui si deve la Mole Antonelliana), autore anche dei disegni degli stucchi e delle sei balaustre laterali. Di notevole valore l’organo, inaugurato nel 1821, opera dei famosi fratelli Serassi di Bergamo e acquistato grazie ad una sottoscrizione popolare.

· La Chiesa di San Francesco

Dalla Chiesa parrocchiale, svoltando a sinistra in via Umberto I, troviamo la piccola chiesa di San Francesco (per poterla visitare, contattare la Parrocchia). Era in origine la chiesa della Confraternita dei Disciplinati, sorta sui resti di una precedente a partire dal 1664. Tra le opere più importanti che si trovano al suo interno, quattro dipinti murari (sec. XVIII) - in parte danneggiati dall'umidità - che rappresentano episodi della vita di San Francesco d'Assisi. Interessanti anche l'altare maggiore a intarsi marmorei e la balaustra, scolpiti originariamente per la chiesa parrocchiale e qui trasportati nel 1728.

· L’Oratorio di San Rocco

A pochi passi da San Francesco sorge l’oratorio di San Rocco. L’oratorio fu demolito e ricostruito verso il 1746, in seguito ad un voto della popolazione dopo una pestilenza che colpì il bestiame. Soppresso nel 1807 dal Vescovo di Vercelli, venne riaperto al culto con il ritorno dei Reali Sabaudi. All'interno l'altare e l'ancona in finto marmo sono opera dei luganesi Solari, databili attorno alla metà secolo XVIII.

· La Chiesa di Santa Maria di Babilone

Chiesa a pianta ellittica risalente all'inizio del secolo XVII, è stata definita il miglior monumento barocco secentesco del Biellese; il suo architetto va ricercato tra i seguaci di Antonio Vitozzi (1539 - 1615). Al suo interno da notare un altorilievo in stucco policromo raffigurante i Re Magi che offrono doni a Gesù Bambino, notevole per antichità; si tratta infatti di un'opera dei secoli XII - XIV, tratta dalla primitiva chiesa successivamente demolita.

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