Voto italiani temporaneamente all'estero
In vista del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, si rende noto che gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente allestero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del Referendum, nonché i familiari con loro conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, comma 1 dellart. 4-bis), ricevendo la scheda al loro indirizzo allestero.
Per partecipare al voto allestero, tali elettori dovranno - entro l'8 ottobre 2016 - far pervenire AL COMUNE discrizione nelle liste elettorali unapposita opzione. E possibile la revoca entro lo stesso termine. Si ricorda che lopzione è valida solo per il voto cui si riferisce (ovvero, in questo caso, per il Referendum del 4 dicembre 2016).
Lopzione può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata (per il Comune di Cavaglià si potrà utilizzare l'indirizzo demog.cavaglia@ptb.provincia.biella.it), oppure fatta pervenire a mano al Comune anche da persona diversa dallinteressato.
La dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e obbligatoriamente corredata di copia di documento didentità valido dellelettore, deve in ogni caso contenere lindirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale, lindicazione dellUfficio consolare competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per lammissione al voto per corrispondenza (vale a dire che ci si trova - per motivi di lavoro, studio o cure mediche - in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del referendum; oppure, che si è familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni).
La dichiarazione va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000).